ingresso in Accademia Veneziana

Nanthas, giunto a cavallo del suo destriero Avalon e seguito dal fedele Bresolin si fermò innanzi al portone dell'Accademia........titubante.....avrebbero accettato uno zotico carpentiere coltivatore di mais in questi saloni ove la forza delle braccia non conta? "Qui occorre intelletto, sapienza, modestia e umiltà che si possono trovare in personaggi puri di.....cuore e di pensiero.... pensò tra sè e sè". Scese da cavallo, si tolse gli stivali.....e calzò le scarpe verdi inusate dal matrimonio con Ladisissi ma adatte all'occorrenza. Consegnò il tutto al Bresolin con l'ordine di passare verso il tramonto con quanto consegnatogli. Timoroso nel non conoscere, nel non sapere ma spinto dall'aire dell'apprendere si annunciò, con colpi discreti al portone. Una persona educata e gioviale gli chiese di presentarsi e di chi cercasse. "Sono Don Nanthas della Carmagnola e vorrei incontrare Eckart Lazzaro Torless della Carmagnola -Ministro della Cultura- della Serenissima Repubblica di Venezia". Con un inchino lo invitò ad entrare e di accomodarsi nel salone in attesa del Ministro...........

Il Ministro si fece un pò attendere. Erano giornate piene quelle... andava sempre di corsa. Dovette trovare un brevissimo momento per quel grandissimo amico che lo attendeva al soglio dell'Accademia... Lo guardò in faccia, e non ebbe bisogno di chiedere per leggere sul suo volto timori che ben conosceva da tempo... e che in verità lo facevano sorridere un poco. Parlò, come da sempre conveniva con Nanthas, in maniera schietta e diretta:

"Amico mio... la tua umiltà, come sempre, ti fa gran signore. Tanto più che non hai bisogno di dover esprimer'essa con lunghi panegirici, perchè il tuo stato d'animo basta e avanza. Non solo ti dirò una cosa che ogni persona saggia, compreso tu, ben conosce: che la cultura intimorisce anche i santi... ed è atteggiamento da dotti sentire quel brivido d'inadeguatezza nella schiena... e forse anche un poco nello stomaco, che senti tu. Perchè lo scibile è universale, e noi non possiamo che essere limitati alla nostra particolarità.

Dicevo... non solo ci tengo a dirti questo... Ma ti confiderò una cosa che posso dire solo a te... che questi due leoni di marmo che vedi m'inquietano assai, e nemmeno io so se son degno della loro forza e della loro fierezza. Di certo... io provo grande onore a ritrovarmeli simbolicamente a testimoniare della grandezza di Venezia.

Ora... come vedi... ho bisogno di te, anche solo per certe confidenze. Però una cosa ti chiedo: trova il modo di sentirti qui a tuo agio, perchè n fondo, sei a casa tua. E come se fossi a casa tua, avrai una tua stanza... un cubiculum, che ti servirà per il riposo e per la meditazione. Fanne ciò che vuoi: tu ne sei il padrone. Entra dunque senza indugiare, e accomodati."

In ritardo come solito Nanthas rispose alle belle parole del Ministro Eckart.

"Vi ringrazio Ministro della fiducia che riponete in me. Farò l'impossibile per non deludervi e meritare il vostro plauso."

Il vostro Amico Nanthas