Fenice osservò compiaciuta il risultato del suo lavoro, o per meglio dire, del lavoro di due robusti garzoni che aveva appena congedato dopo averli indirizzati alle cucine per rifocillarsi.
Il salotto conteneva alcuni dei suoi migliori strumenti musicali, fatti venire apposta da Mirandola per adornare il luogo ed essere pronti alla bisogna. Oltre al liuto che aveva già suonato, accanto alla finestra vi era il prezioso organo portativo dipinto da pittore fiammingo, una viola da braccio di finissima liuteria cremonese, e su un tavolo erano appoggiati una ghironda appartenuta ad un suo antenato e un flauto a sei fori in avorio intagliato.
Fenice accarezzò amorosamente gli strumenti e sorrise. Aveva tutto ciò che serviva per il concerto che forse avrebbe davvero avuto l'onore di tenere prossimamente. Sperava che ser Eckart gliene desse conferma presto...
Il salotto conteneva alcuni dei suoi migliori strumenti musicali, fatti venire apposta da Mirandola per adornare il luogo ed essere pronti alla bisogna. Oltre al liuto che aveva già suonato, accanto alla finestra vi era il prezioso organo portativo dipinto da pittore fiammingo, una viola da braccio di finissima liuteria cremonese, e su un tavolo erano appoggiati una ghironda appartenuta ad un suo antenato e un flauto a sei fori in avorio intagliato.
Fenice accarezzò amorosamente gli strumenti e sorrise. Aveva tutto ciò che serviva per il concerto che forse avrebbe davvero avuto l'onore di tenere prossimamente. Sperava che ser Eckart gliene desse conferma presto...