ACCADEMIA DI VENEZIA

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3 partecipanti

    L'arrivo del Duca di Modena

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    Messaggio  The_prince Ven Mar 26, 2010 9:12 pm

    Ogni qual volta Edoardo visitava le terre Veneziane, il suo umore si rasserenava e un lieve sorriso accompagnava il suo volto.
    Nella carrozza sedeva insieme il suo fedele servitore Ambrosine e osservava silenziosamente i paesaggi lagunari.
    La carrozza si fermò proprio davanti l'enorme giardino che precedeva il portone dell'Accademia Veneziana.

    Edoardo scese avendo cura di non far toccare terra al suo manto di color purpureo e si diresse verso l'entrata.
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    Messaggio  Eckart Sab Mar 27, 2010 1:29 am

    Dalla Torre dell'Accademia, molti Studenti erano accorsi ad osservare, in lontananza, l'arrivo di una Carrozza molto speciale. A mano a mano c'essa s'avvicinava, sempre più nitidi si facevano i colori di Modena, per svavillio di pennacchi e blasoni.
    Il loro sentimento era di ammirazione e sorpresa contemporaneamente... e per questo motivo attendevano assorti, e quasi in silenzio.
    Mancò poco, e s'aggiunse alla folla anche il Ministro della Cultura, che si fece largo, chiedendo spazio, per vedere meglio: quasi non credeva ai suoi occhi! Un sorriso sfavillante gli si stampò sulla bocca, che strinse poi, per non far scappar via l'anima intiera.
    Era come se i sogni di una vita si stessero avverando...

    ... Non tanto perchè stava per incontrare un grande uomo, il Principe di Modena, che già aveva avuto il privilegio di conoscere, un tempo molto lontano, quando Costui, molto più giovane, era Sindaco, a Massa...

    ... Piuttosto perchè s'inverava ciò che aveva sperato per l'Accademia, di farne cioè motivo dell'amicizia fra i popoli....

    Col cuore colmo di gioia... Andò pertanto ad avvisare la Servitù affinchè si preparasse la loggia del Principe.

    Poi... ritiratosi... cercò di prepararsi di tutto punto per quello che poeva essere l'incontro più importante dell'intera sua vita.

    E fu così che si avvicinò alla Porta dei Leoni, attendendo che qualcuno bussasse.
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    Messaggio  The_prince Dom Mar 28, 2010 3:45 pm

    La grande folla destava i sentimenti sopiti di Edoardo aprendo il cuore e il volto ad un sorriso enorme.
    Padre Eckart si faceva incontro con il suo fare caloroso, Edoardo chinò il capo come segno di rispetto:

    "Padre, è un onore essere qui. Vi prego, svelatemi i segreti più reconditi della cultura veneziana e italica."
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    Messaggio  Eckart Dom Mar 28, 2010 7:44 pm

    E poi che il fatidico momento giunse... Eckart decise d'ingoiare d'un sol colpo le mille preoccupazioni che nascono al cospetto d'un Principe. Costui infatti gli chiedeva di Venezia, e il Ministro voleva rappresentarla al meglio. E d'altra parte, quella era una situazione epocale, che richiamava all'attenzione più totale, perchè richiedeva in pochi secondi di filtrare ad imbuto anni di studi e fatiche, di sogni e fuoco.

    Le parole sgorgarono come da un'incarnazione la cui natura era nata proprio per esprimerle:

    "Principe, mi chiedete della cultura a Venezia. Vi dirò con tutta sincerità quel che penso, e spero di esserne all'altezza, perchè un discorso di questo genere richiede la capacità del poeta e la meticolosità dello scienziato, per riuscire a catturare in immagine ciò che per il mio popolo è semplicemente evidente all'occhio.
    Vedete... se chiedete a qualsiasi Veneziano di catalogare il mondo fra i generi, questi senza dubbio vi confiderebbe che il principale ingrediente stilistico è l'acqua. Ci sono infatti molti modi per guardare a Venezia, ma è salendo su una gondola, che si sceglie il modo autentico, quello originale: nel bilico marino, tra il fragore dei riflessi, noi possiamo vedere quello che vede l'acqua. Il lento procedere del nostro mezzo diviene allora come il passaggio del pensiero attraverso l'anima. L'atmosfera complessiva ha qualcosa di mitologico: viaggiare sull'acqua, anche per brevi distanze, ha sempre qualcosa di primordiale. Senti che non dovresti essere lì, e a dirtelo non sono tanto gli occhi, gli orecchi, il naso, il palato, o il palmo della mano, quanto i piedi, i quali assumono, stranamente, la funzione di un organo dei sensi. L'acqua mette in discussione l'orizzontalità, per questo tutte le facoltà sono chiamate ad una maggiore vigilanza. Ma non si può essere che sopraffatti. Vedete... noi, figli del riflesso, viviamo la strana esperienza di uno specchio che assorbe il corpo che assorbe la città. E' colpa, o merito, delle vedute e delle prospettive veneziane, di tutti questi pizzi di marmo, intarsi, capitelli, cornicioni, rilievi e modanature, nicche abitate e disabitate, santi, non santi, angeli, cherubini, cariatidi, frontoni, balconi, con i loro robusti polpacci al vento, e relative finestre, gotiche o moresche. Ed è così che diventiamo tutt'uno con la nostra terra, semplicemente amandola per ciò che essa ci mostra, e per come si mostra. Credo sia per questo che andiamo tanto fieri per la nostra indipendenza. E talvolta questa fierezza è mala lezione, perchè ci isoliamo e possiamo tendere ad escludere. Ma i vecchi conoscono ben altra verità.... Grande impressione mi fece un giorno il discorso d'un pescatore... che ad un certo punto mi disse: <<Vedi San Giorgio? è un'isola... chiunque l'osservi bene ne comprende il mistero: un'isola non cresce!!!>>. Mi ci è voluto tanto per capire... che Venezia è, in fondo, terra, che l'acqua è il suo sortilegio, che se è vero che la lontananza marina ci chiama al futuro, la Nostra Storia è alle spalle. E alle spalle di Venezia c'è l'Italia, senza l'Italia, Venezia non sarebbe che un'isola, e non crescerebbe. Allo stesso modo, noi crediamo che senza Venezia, l'Italia non può correttamente interpretare il futuro, che è sul mare. Allora vedete Princpe... che se abbiamo bisogno l'uno dell'altro... il modo migliore per rafforzare i nostri legami è quello della conoscenza, e questo, dove vi trovate oggi, è luogo di conoscenza. Dunque perchè siete stato invitato qui? Non certo per ascoltare questi miei panegirici, di cui sono profondamente malato, ma per aiutarci a stabilire un ponte tra Noi e Voi. Questo ponte, lo chiamiamo "Accademia". Felice dunque il giorno, quel giorno in cui anche nella vostra Terra potrà nascere un'Istituzione simile, che avrà senz'altro la Nostra amicizia. E' dunque da Amico che v'accogliamo, e da Amico vi invitiamo a discutere di questo. Ma prima, vi prego, entrate... E' stata preparata una stanza per voi... Una Loggia, dalla cui finestra si vede l'aperto mare.
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    Messaggio  Misery Dom Apr 11, 2010 1:06 pm

    Misery scese dalla carrozza trafelata. Il grande palazzo accademico Veneziano si stagliava regale davanti a lei strappandole un sorriso "che meraviglia". A passo svelto si diresse verso l'ingresso dove un valletto le diede il benvenuto Buon giorno. Sono Miriam Serena di Montefeltro, Gran Ciambellano di Modena. Vi prego vorreste annunciare il mio arrivo? Il mio Duca è già ospite presso di voi ed io sono imperdonabilmente in ritardo
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    Messaggio  Eckart Dom Apr 11, 2010 1:40 pm

    Il Ministro fu avvisato dell'arrivo della nuova ospite, e non si fece attendere.

    Giunto alla Porta dei Leoni, cercò di accoglierla nella maniera più dignitosa.

    Madam benvenuta all'Accademia di Venezia... Vi stavamo aspettando.... disse.

    Il vostro Principe mi ha parlato di voi, viceversa, sono sicuro che siate stata avvisata dei lavori in corso. Vi vedo molto trafelata, ma state pur tranquilla... avete tutto il tempo per rinfrancarvi e rinfrescarvi dal viaggio che avete appena compiuto. Vi faccio subito preparare una Loggia, presso le Sacre Dimore, così potrete far posare lo vostro bagaglio, e riposarvi un poco, se lo desiderate.

    Quando vi sentirete rimessa, potrete raggiungerci presso il "Salotto per le arti", che trovate nella zona dei "Salotti dell'Accademia", a cui si accede attraverso l'"Atrium".

    Consideratevi invitata oggi, ma consderatevi anche invitata sempre, presso la nostra Accademia.
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    Messaggio  Misery Dom Apr 11, 2010 6:48 pm

    Ministro, siete davvero cortese e vi ringrazio per le vostre attenzioni, ma sto bene. Il viaggio è stato piacevole ed essere a Venezia è sempre una gioia per me. Vi ringrazio anche per l'invito.
    Preferisco raggiungere il Duca immediatamente e prendere parte ai lavori mi sono fatta attendere anche troppo
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    Messaggio  Eckart Dom Apr 11, 2010 7:01 pm

    E' un piacere avervi fra noi... accomodatevi pure... vi farò scortare da un nostro domestico. Spero per Voi in una gradita permanenza.

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