In lontananza Michele vide la nuova sede dell'Accademia: un grande edificio appena terminato, fuori dal quale si scorgevano le carrozze dei Magisti e del Doge.
Preferiva una sella e un rapido cavallo ad una comoda carrozza e così giunse davanti alla porta sul suo destriero, avvolto in un lungo mantello che lo riparava dalla fredda tramontana.
"Hic sunt leones. Un motto interessante" pensò.
Bussò alla porta e il servo incaricato di vigilare al portone gli chiese di presentarsi.
"Sono Michele Borgia, filosofo di questa Accademia. Chiedo il permesso di entrare per poter ricambiare la fiducia ripostami dal Ministro della Cultura."
La porta si aprì prontamente e Michele iniziò a cercare Eckart per salutarlo e affinchè gli indicasse l'ubicazione del Giardino
Preferiva una sella e un rapido cavallo ad una comoda carrozza e così giunse davanti alla porta sul suo destriero, avvolto in un lungo mantello che lo riparava dalla fredda tramontana.
"Hic sunt leones. Un motto interessante" pensò.
Bussò alla porta e il servo incaricato di vigilare al portone gli chiese di presentarsi.
"Sono Michele Borgia, filosofo di questa Accademia. Chiedo il permesso di entrare per poter ricambiare la fiducia ripostami dal Ministro della Cultura."
La porta si aprì prontamente e Michele iniziò a cercare Eckart per salutarlo e affinchè gli indicasse l'ubicazione del Giardino