Visita di Mons. Spiridione

Alla fine ce l'aveva fatta. Il tanto agognato portone dell'accademia si stagliava innanzi a Monsignor Spiridione, che si sistemava i capelli sotto il saturno verde prima di bussare.

Era venuto qui spinto dalla curiosità, che tanto può fare e far fare se ben diretta verso il bene e il bello. E il nucleo centrale di questa curiosità era costituito dal convegno teologico che vedeva insieme aristotelici e spinozisti, teologi ed admor, fianco a fianco e occhi negli occhi. Cosa avrebbe portato quel convegno? Avrebbe esso avuto conseguenze immediate nei luoghi in cui erano presenti comunità spinoziste, come la sua Gaeta?

Con questi pensieri nella mente si avviò verso il portone e bussò due volte facendolo risuonare nell'atrio. Sperando di non essere scambiato per il postino si dispose ad attendere.

Booooooommmmmmm Booooooooooommmmmm

Due colpi ben assodati di stipite... pescarono Berto in sobbalzo dai suoi sogni di mare e sirene....

Ohibò disse.... Questo... sta a vedere... è un altro prete!

E con fare abitudinario.... aprì il portone... senza troppo stupore, osservando l'uomo che aveva davanti, pensando che i suoi pensieri fossero stati confermati.

Poi con molta maniera... si inchinò.... mostrando il sorriso d'ordinanza, gesticolando un poco buffamente... ripetendo due o tre volte Eccellentissimo, Eminenza... Eminente eccellenza.... Eccellente eminenza.... alternando.

Siete di sicuro qui per il Convegno... entrate entrate... è da giorni che vanno avanti... così grande è l'Universo da poterlo riempire con tutte quelle parole???

Desiderate Eccellenza??? Una Stanza? O forse... Volete che vi faccia chiamare Paron Eckart? O volete che vi indichi, piuttosto, l'Aula Magna?

Così dicendo.... non lesinò altri inchini.

I commentari riporteranno quell'ingresso come eccezionale evento: varcando la soglia, Padre Spiridone fece risuonare il centesimo campanello!

"Ma che ce l'ho soltanto io il mal di schiena?" pensò immediatamente il Monsignore a vedere il protinaio che faceva tutti quegli inchini... e poi aggiunse, in cuor suo: "Grazie Signore.... anche per il mal di schiena!"

"Oh grazie figliolo, che l'Altissimo ti benedica! Stava cominciando a tirare un certo venticello umido con tutti questi canali..." E si infilò subito nell'atrio.

"Sì, sono qui per il convegno, Padre Eckart me ne aveva mandato notizia e sono voluto venire a vedere di persona." E a sentire il portinaio che inanellava concitatamente una frase dopo l'altra aggiunse: "Forse non è il caso di disturbare addirittura il buon padre. Magari conducimi verso l'Aula Magna e sono certo che potrò incontrarlo anche lì e ringraziarlo per l'invito."

E detto ciò ancora strabiliava a guardare il portinaio che si piegava come il mantice di una fucina, mentre a lui duolevano le reni per la cavalcata.