ACCADEMIA DI VENEZIA

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    Della Natura di Elementi e Composti.

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    Messaggio  Pascal Mar Giu 29, 2010 5:17 pm

    Una certezza noi abbiamo: esistono 4 Elementi.

    I nomi comuni di questi 4 elementi sono: [TERRA]; [ACQUA]; [ARIA]; [FUOCO]

    Essi hanno avuto diversi nomi, dati dal popolo ma soprattutto dagli uomini di scienza.

    Cosicché, talvolta [ACQUA] è "mare", o "oceano"...o liquido". [FUOCO] è "calore", "fiamma" o [ARIA] è "gas"

    Tra tutti nomi che ho conosciuto, credo che sia congeniale definire [FUOCO] come "Tepor" e [ARIA] come "Ventus"; onde non confondere diversi fenomeni fisici.
    In merito agli altri elementi, potrei chiamarli Acqua e Terra, in attesa di termini univoci che non possano portare a confusione

    Limitatamente ai nostri sensi, possiamo studiare le caratteristiche di questi elementi. È ben inteso dalle Scritture che la Terra sia la più grave, poi vien l'Acqua, dunque Ventus e poi Tepor.

    Ciononostante, sebbene a livello microscopico suppongo che le proprietà si rinconducono ai quattro Elementi, a livello macroscopico, ovvero, limitandosi ai nostri sensi, è mia opinione che nell'accostarsi, naturale o artificio, di due, e bado ben, due e non di più, Elementi, ne nascono oggetti con proprietà ibride.

    A questi do il nome di Composti, e quattro ne ho individuati.
    Un composto ha proprietà variabili perché mentre due particelle elementari godranno delle medesime proprietà, le proprietà dei composti variano al variare delle percentuali dei due Elementi di cui si compongono.

    Ho individuato l'Humus, come composto di Terra ed Acqua.
    Ho individuato la Cinere, come composto di Terra e Ventus.
    Ho individuato il Vapor, come composto di Acqua e Tepor
    Ho individuato il Lampus, come composto di Ventus e Tepor

    Acqua e Ventus non si mischiano mai tra di loro. Esperimento quotidiano: soffiate con la bocca immersa nell'Acqua: ne ricaverete solo bolle, cioè Ventus puro, che essendo più leggero dell'Acqua, tenderà a risalir.

    Terra e Tepor, non si mischiano mai tra di loro. Di qui consiste l'impossibilità a generare incendio su una superfice pietrosa. In realtà, per verificare scientificamente questa verità, occorre una piena comprensione della Fisica.

    Non starò qui ad elencare le modalità e le proprietà di Composti ed Elementi, o perlomeno, non ora, sebbene abbia le mie idee in merito.
    Attendo prima i vostri commenti in merito.

    Attendo domande sull'argomento.
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    Messaggio  Eckart Mar Giu 29, 2010 5:43 pm

    Mi piace davvero tanto... Credo che il passo successivo sia quello di chiarire il movimento.

    Sappiamo dalle scritture che i movimenti, a partire da Dio, furono tre... i quali diedero origine al mondo... e stabilirono le leggi della fisica.

    Movimento, in senso aristotelico, io lo chiamerei "la natura del tendere delle cose"... ove il tendere ultimo è verso l'Altissimo.

    A te.. Pascal... fare i dovuti aggiustamenti... per collegare la tua teoria ai sacri testi... sono davvero curioso...

    Per aiutarti ti segnalo il mio passo, che tu già possiedi, tratto dal mio catechismo:

    La vita del Cosmo.

    “Tutto è possibile per Lui e tutto ciò che esiste deve a Lui la sua esistenza.”
    (da “I Libri della Virtù”, Libro II, Capitolo V)


    1. L'Altissimo come Causa Prima

    In principio non v'è altro che Dio, e Dio è “la materia prima” da cui tutto è stato creato. “Materia prima” non significa materia, e non deve essere confusa con la materialità. Nel mondo aristotelico, anzi, la materia è corrompentesi e corruttibile. Il termine “materia prima” compare nel libro delle virtù... forse possiamo intenderlo come un termine impreciso. Ma, d'altra parte, quale termine adoperare? Nei confronti della perfezione, è il linguaggio umano ad avere dei limiti in sé. L'inizio della Scrittura, il primo Libro delle Virtù, si apre con la descrizione della Creazione del Cosmo... E', a mio parere, uno dei passi più complessi e misteriosi... solo in parte adatto alla mente umana. Tutto non ci è dato sapere... l'onniscenza è solo Divina... la ragione può solo arrivare in certe zone... al di là di esse solo la fede ci può salvare.
    Ci viene ad esempio detto che Dio anticipa lo stesso nulla, ed anticipa il vuoto... precedendoli entrambi. Com'è possibile, dunque, il movimento della creazione, giacché il movimento è il movimento dell'essere entro qualcosa che essere non è? Chi scrive qui... rinuncia a spiegare... e si limita a dire che tale movimento è possibile, e che tale movimento è stato... Questo viene detto per fede, illuminata dai Sacri Testi.
    Non si deve pensare l'atto di composizione dell'universo come qualcosa di faticoso... I Sacri Testi affermano che per l'Altissimo passare dall'Inesistenza all'Esistenza non è che un semplice pensiero, dato che lui può tutto.
    In questo senso, e secondo queste interpretazioni, Dio è la Causa Prima.

    Causa prima significa, necessariamente, due cose:

    1) E' Causa Prima in senso temporale... se così si può dire: è la Causa di tutte le altre Cause (che vengono dopo), che vanno pertanto tutte considerate come Effetti, se messe in relazione alla Causa Prima, che Dio è.

    2) E' Causa Prima in senso qualitativo, dato che, unica fra tutte le Cause, è contemporaneamente Causa Materiale, Causa Efficiente, Causa Formale, e Causa Finale.

    * Abbiamo considerato la difficoltà di considerarla Causa Materiale... Come causa Materiale, però, essa comunica la propria spiritualità al Creato, non in misura equanime, come vedremo nel quarto paragrafo di questo Capitolo.

    * Complesso è anche spiegare la sua Natura di Causa Formale... Indubbiamente la Causa Prima stabilisce e definisce la Forma del Creato... Forma che probabilmente si compie in Dio prima della sua stessa realizzazione, prima dunque che nel creato si definisca l'ordine delle infinite altre Cause... seconde, terze, …, eccetera, secondo un ordine cosmogonico. Essendo però la materia, di cui è fatta la forma-creato,corruttibile, si può affermare che in quest'ordine intervenga il Caos? In che senso? Probabilmente il Caos è solo un'apparenza umana, e non riguarda l'essere.

    * Sicuramente la Causa Prima è causa efficiente... e prova ne è il Creato stesso... che parte da Dio

    * Le Scritture si soffermano maggiormente a definire la Causa Prima come Causa Finale, per cui il Creato tenderebbe a Dio, che non solo è il Fine, ma è il suo stesso, imprescindibile, Fine, per Amore.

    2.Nascita dell'Universo e sua composizione

    Il Creato è imperfetto, solo Dio è perfetto.
    La nascita dell'Universo è legata a tre movimenti provenienti da Dio, in sequenza:

    1)A seguito del primo movimento, l'Universo viene creato; e tuttavia... esso ha solo una capacità adattiva... funziona, ma non vive... è semplice materia.... che non contiene Intelligenza. In questo Universo si distinguono il Mondo, sferico, e il Cielo, fatto di astri.
    Due stelle sovrastano la Terra: il Sole, che la inonda di luce, e la Luna.
    Tutto l'Universo si sposta circolarmente.
    2)A seguito del secondo movimento, si compie l'evoluzione in un Universo dotato di vera vita, quindi, di ragione e sentimento, capace di scegliere e di percepire. Ciò avviene come atto d'amore: l'Altissimo, nella sua perfezione, ama, e amando, ha volontà d'essere amato. L'amore viene trasformato in spirito, ed esso viene associato alla materia: l'Universo, pertanto, diviene un Universo intelligente, ma la materia resterà il limite dello spirito... Per questo, ad esempio, ogni scelta è parziale, per questo ogni conoscenza è limitata. Laddove c'è vera vita, comunque, c'è e ci sarà armonia.
    3)A seguito del terzo movimento, Dio crea le condizioni affinché l'amore, che è ormai nel mondo, possa essere rivolto a Sé. Nell'Universo si stabilisce una sorta di gerarchia spirituale, e gli esseri più alti divengono coloro che più riescono a liberare lo spirito dalla materia, spirito che si rivolge a lui naturalmente... si eleva in alto, tendendo alla Perfezione, non a caso altissima, dell'Altissimo.
    È invece propria della materia la caratteristica di cadere in basso.
    La vita, in generale, fatta di spirito e materia, possiede questa duplicità.

    Il Mondo e Dio in esso: Panteismo Aristotelico

    Dio è dappertutto, ed è qualificato come l'onnipresente. Immobile... entra nel movimento del Mondo.
    Egli anima i 4 elementi, e li dispone secondo il loro peso: la terra, più pesante, viene posta al centro, coperto dall'acqua, che è coperta dall'aria, che è coperta dal fuoco. Questa sfera di Materia, Dio la chiamò “Mondo”. Per passare da un Mondo statico ad un Mondo dinamico, Dio sconvolge l'ordine gerarchico degli elementi, ponendo il fuoco al centro, e l'acqua sopra l'aria. Allora... accade una cosa che assai lo compiace: il gioco degli elementi di ritrovare l'ordine originario, seguendo peraltro la legge della gravità.
    In seguito al Terzo movimento inizia la reazione a catena delle cause e degli effetti... ma ancora l'opera ha un limite grande... essa non implica la possibilità di perpetuarsi...
    Per questo sono necessari alcuni passaggi:

    la morte diventa parte integrante della vita, affinché la morte di alcune creature possa asservire alla vita di altre, come nutrimento
    le specie vengono divise nelle forme complementari del maschile e del femminile, per poter procreare
    nasce il tempo, affinché le generazioni si possano susseguire

    A questo punto la vita è una vita davvero vita.
    Gli uomini, tuttavia, non sono sempre riusciti a ricondurre il molteplice all'Unico Dio.
    Passati i tempi della Creazione, nacque il paganesimo, che considerò la moltitudine generata da una moltitudine di dei, spesso litigiosi... È il tempo della grande dimenticanza, che ha bisogno della venuta del Profeta Aristotele, e successivamente del secondo Profeta Christos, che ne completerà il messaggio. Aristotele riporta la fede alla verità, e relativamente alla moltitudine, possiamo ricordare tre dialoghi importanti:

    Il Dialogo con un contadino: al quale dimostra l'inutilità di pregare molti dei
    Il Dialogo con Epicuro: al quale dimostra la sua falsa ipotesi di un Dio disinteressato del Mondo e degli uomini
    Il Dialogo con Platone, nel quale mostra come le diversità non sono riconducibili alle idee, che hanno il difetto dell'astrazione.

    Buon lavoro! Wink
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    Messaggio  Pascal Ven Lug 02, 2010 10:11 pm

    Pascal, trovando un momento libero, leggeva con attenione i documenti di padre di Eckart.

    Quello che si apprestava ora a fare era solo scrivere appunti. Niente di ciò poteva esser preso a riprova delle verità del mondo, poiché necessitavano di profonda riflessione ulteriore, di arguto ragionamento a posteriore, ed anche di una certa doe di sperimentazioni pratiche.

    Il termine “materia prima” compare nel libro delle virtù... forse possiamo intenderlo come un termine impreciso. Ma, d'altra parte, quale termine adoperare?

    Uhm, potremmo coniare il termine "Archè" come termine tecnico? Forse solo Dio sa la risposta...

    Ci viene ad esempio detto che Dio anticipa lo stesso nulla, ed anticipa il vuoto... precedendoli entrambi.

    Il nulla esiste. Ma forse dovremmo ragionare sulla natura dell'esistenza. Mi sovviene pensiero che il mondo materiale sia relativo all'oservatore. Potremmo dire che "tutto è relativo", ma sarebbe falsità. Probabilmente è l'uomo che non ha visione d'insieme delle cose. Il punto di vista di Dio sulla questione sarà chiaro e semplice. Potrebbe darsi che se Dio non percepisce il vuoto, esso non esiste; ma nel momento in cui Dio inizia a ragionare, cioé emettere il suo pensiero purissimo, cioé a creare l'universo, ecco che si accorge dello spazio che vi sta attorno; e quindi da quel momento possiamo dire che esiste il vuoto; prima non avrebbe avuto senso affermare ciò, mancando il soggetto.
    Potremmo definirlo un "relativismo Aristotelico?". Chissà.


    Com'è possibile, dunque, il movimento della creazione, giacché il movimento è il movimento dell'essere entro qualcosa che essere non è? Chi scrive qui... rinuncia a spiegare... e si limita a dire che tale movimento è possibile, e che tale movimento è stato... Questo viene detto per fede, illuminata dai Sacri Testi.

    Secondo me la questione è molto semplice. La materia, cioé i nostri corpi, non può sul serio moltiplicarsi, può solo venire plasmata dalla nostra volontà. Una madre che partorisce, non credo abbia generato nuova materia. La creazione dell'Universo non è una generazione, cosicché possiamo benissimo affermare che è un tipo di movimento non condizionato dalla materialità.


    * Abbiamo considerato la difficoltà di considerarla Causa Materiale... Come causa Materiale, però, essa comunica la propria spiritualità al Creato, non in misura equanime, come vedremo nel quarto paragrafo di questo Capitolo.

    Prima di Dio, non è razionale né ragionevole affermare niente, prima dell'Universo, vi è Dio che pensa. MMM, forse c'entra il nostro punto di vista: ai nostri occhi, Dio è causa materiale, dal punto di vista di Dio, Dio è più semplicemente Causa prima.

    1)A seguito del primo movimento, l'Universo viene creato; e tuttavia... esso ha solo una capacità adattiva... funziona, ma non vive... è semplice materia.... che non contiene Intelligenza. In questo Universo si distinguono il Mondo, sferico, e il Cielo, fatto di astri.
    Due stelle sovrastano la Terra: il Sole, che la inonda di luce, e la Luna.
    Tutto l'Universo si sposta circolarmente.

    è un mondo che è stato creato, ma che assolutamente fermo, cioé, in quiete. Ragionevole. Urge una definizione più accurata del termine "circolare". Chi di noi può definire un cerchio? È più ragionevole parlare di un ellisse che ai nostri occhi appare un cerchio o diamo per assunto che Dio ha imposto una forma che nessuno di noi può riprodurre, e dunque concepire?

    Per questo, ad esempio, ogni scelta è parziale, per questo ogni conoscenza è limitata.

    Relativismo Aristotelico?

    3)A seguito del terzo movimento, Dio crea le condizioni affinché l'amore, che è ormai nel mondo, possa essere rivolto a Sé. Nell'Universo si stabilisce una sorta di gerarchia spirituale, e gli esseri più alti divengono coloro che più riescono a liberare lo spirito dalla materia, spirito che si rivolge a lui naturalmente... si eleva in alto, tendendo alla Perfezione, non a caso altissima, dell'Altissimo.
    È invece propria della materia la caratteristica di cadere in basso.
    La vita, in generale, fatta di spirito e materia, possiede questa duplicità.

    Chi può affermare il contrario? La vita ci da costante esempio di come gli animali più affamati e lussuriosi siano i più odiosi all'Uomo. E gli Uomini dai comportamenti più bestiali, sono i più invisi ai Saggi. Ma tra i Saggi, chi pecca volendo sostituirsi a Dio, nella sua incompiutezza non potrà mai mai riuscirci davvero; invece gli umili e gli onesti sono le vere e proprie braccia di Dio nell'Universo poiché in loro vi è una Fede superiore ad ogni ostacolo.

    Allora... accade una cosa che assai lo compiace: il gioco degli elementi di ritrovare l'ordine originario, seguendo peraltro la legge della gravità.

    Gravità, una splendida parola che in me desta tanto stupore, tanta meraviglia e tanto pio timore.

    Riflettendo sulla parola "Gravità", Pascal andava a passaggiare attorno alla scuola, come insegnava il buon Aristotele.
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    Messaggio  Eckart Sab Lug 03, 2010 7:26 pm

    Padre Eckart si fermò un poco a riflettere sugli appunti di Pascal... si rallegrò per le riflessioni sviluppate... pur pensando che ancora, alla luce del Sacro Testo, qualcosa restasse impreciso...

    Scrisse da principio un breve commento...

    Attenzione, fratello carissimo, a non lasciarti troppo prendere dall'interpretazione... Le pagine che ho scritto volevano essere canoniche... e con tale lente vanno giudicate. Se dunque, ad esempio, viene scritto "materia prima", è perchè come tale è presente nella scrittura... il termine viene da essa, non da me... Non andrà dunque mai sostituito con il termine "archè". Tuttavia ciò non impedisce di considerare la materia prima come archè, ma questo deve essere spiegato... più approfonditamente. Vorrei dunque che rispondeste a questa domanda: In che senso potremo considerare la materia prima come archè?

    Critico poi fortemente l'idea di un relativismo nell'aristotelismo... semplicemente per il fatto che la nostra è una verità sempre assoluta e fondata, fatta di dogmi certi... Che non sia una verità del tutto comprensibile dall'uomo, questo è altro discorso, ma è per questo che abbiamo una ricerca teologica. Non confondiamo quello che è il limite umano con una caratteristica della verità.

    Possiamo convenire che esista un relativismo umano, ma esso deve necessariamente disciogliersi alla luce della sola fede.


    In seguito, il Padre si permise di tirare qualche riga sul testo dell'allievo....

    Il nulla esiste. Ma forse dovremmo ragionare sulla natura dell'esistenza. Mi sovviene pensiero che il mondo materiale sia relativo all'oservatore. Potremmo dire che "tutto è relativo", ma sarebbe falsità. Probabilmente è l'uomo che non ha visione d'insieme delle cose. Il punto di vista di Dio sulla questione sarà chiaro e semplice. Potrebbe darsi che se Dio non percepisce il vuoto, esso non esiste; ma nel momento in cui Dio inizia a ragionare, cioé emettere il suo pensiero purissimo, cioé a creare l'universo, ecco che si accorge dello spazio che vi sta attorno; e quindi da quel momento possiamo dire che esiste il vuoto; prima non avrebbe avuto senso affermare ciò, mancando il soggetto.

    Ritengo che si debba ragionare sulla natura del nulla, dato che essere ed esistere di Dio, semplicemente, sono evidenti. In che senso, dunque, il nulla? Io ritengo che esso vada interpretato non come negazione dell'essere, ma come un altra faccia dell'essere, quando lo definiamo per privazione.

    Prendo ad esempio il sasso.

    Essere del sasso: Dio nel sasso
    Nulla del sasso: ciò che manca al sasso per essere Dio nella sua interezza.

    In questo senso Dio è essere presente in ogni cosa, ed anticipatore sempre del nulla.

    Resto fermo su un'idea panteistica del divino.

    Com'è possibile, dunque, il movimento della creazione, giacché il movimento è il movimento dell'essere entro qualcosa che essere non è?


    Qui si sta parlando di Dio, non dell'uomo... sappiamo che Dio ha creato il Mondo, di certo vacilliamo nel considerare come il mondo è stato creato, e i modi costitutivi di datità del come... anche se un poco ce lo spiega la scrittura.

    Non mi arrovellerei a definire il circolare... non azzaarderei l'ellittico. In fondo basta un compasso per capire cosa è un cerchio... gli antichi vedevano in cerchi e sfere figure perfette. Personalmente me ne sto alla potenza estetica di questa concezione.

    Sul concetto di gravità lavorerei... In effetti è un concetto molto raffinato dell'aristotelismo... Ti invito ad indirizzare, caro Pascal, la tua ricerca su questo elemento... a concentrarti per ora sulla fisica, a cercare di tenerti in essa, prima di affrontare più direttamente la metafisica.


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